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Ora possiamo liberare il nostro organismo dai metalli pesanti che lo inquinano e combattere tantissime patologie

Ci sono  mille buoni motivi per ripulire il nostro organismo dalle tantissime sostanze tossiche che vi si accumulano, soprattutto se ci troviamo in particolari momenti della nostra esistenza: prima di una gravidanza, in menopausa, durante una dieta dimagrante e quando decidiamo di rimuovere gli amalgami dentali.

Si reputa che negli ultimi 150 anni sia cresciuto di 1000 volte il carico dei metalli tossici che dall’ambiente esterno penetrano e restano depositati nel nostro organismo. Tutti questi metalli (in particolare il piombo, l’alluminio, il mercurio e il cadmio) sono altamente sinergistici l’uno con l’altro e con altre tossine ambientali.

I veleni che assumiamo tutti i giorni possono essere accumulati nei luoghi più disparati: nelle ossa, nel tessuto adiposo, nei capelli, nel cervello, nel fegato e in vari organi.
La passata evoluzione dell’organismo umano non lo ha certo preparato ad affrontare il carico di veleni con cui deve oggi confrontarsi e le nostre capacità di rimuovere dall’organismo i metalli tossici non sono molto evolute ed efficienti. Facciamo un esempio: le nostre difese disintossicanti naturali, basate soprattutto sul sistema del glutatione, consentivano ai nostri antenati di smaltire il veleno che veniva dal fumo dei focolari in cui bruciava la legna, ma non consentono a noi di difenderci dal fumo rilasciato nell’aria da milioni di macchine e aerei, dai milioni di tonnellate di fumo con mercurio proveniente dal carbone bruciato nelle centrali energetiche, dai 400 milioni di tonnellate di sostanze chimiche prodotte a uso industriale e che finiscono nell’aria, nell’acqua, nel suolo e negli alimenti. Ci vuol altro che il tradizionale giorno di digiuno settimanale o i bagni a vapore per smaltire questi veleni! Mentre fino ad alcuni decenni fa non si conoscevano ancora in maniera approfondita i danni per la salute, fisica e mentale, che derivano dai metalli tossici e da altri tipi di veleni, ora ci si è resi conto perlomeno di alcuni dei problemi collegati al piombo e al mercurio.

Le misure adottate per diminuire la presenza di queste sostanze nell’ambiente e per eliminare i danni da esse derivati, sono tuttavia lungi dall’essere sufficienti, per non parlare dei problemi collegati all’alluminio, al cadmio, all’arsenico, e all’infinità di altre sostanze velenose, anche non metalliche, largamente presenti nell’ambiente che ci circonda.

Si reputa che nel corso della nostra vita ormai “mangiamo” un terzo di un cucchiaino di mercurio (ne basta un grammo per rendere inagibile un laghetto), un cucchiaino di piombo, uno di arsenico, un chilo e mezzo di alluminio, e altre “prelibatezze”!

Finché siamo giovani e sani riusciamo, salvo casi di quantità eccessive (come sembra avvenga con il mercurio nei bambini autistici) a isolare e depositare questi veleni in luoghi dell’organismo in cui non fanno troppi danni ma, prima o poi, i nostri “depositi per la spazzatura” sono strapieni, i metalli pesanti traboccano e provocano o, comunque aggravano, molti problemi di salute; questi metalli infatti compromettono l’assorbimento di sostanze benefiche, favoriscono la generazione di molti radicali liberi e compromettono dei sistemi enzimatici essenziali per il buon funzionamento dell’organismo, del suo sistema immunitario, cardiovascolare, di disintossicazione e altri, svolgendo un ruolo essenziale nel sorgere di malattie croniche-degenerative (dai tumori alle malattie autoimmuni, dai problemi cardiovascolari a quelli neurodegenerativi come Alzheimer e Parkinson, dall’autismo al deficit d’attenzione e iperattività nei bambini, e molto altro ancora).

Tutti i giorni, tutti quanti ci avveleniamo un pochino: viviamo in un mondo inquinato ma non dobbiamo necessariamente vivere anche in un corpo inquinato.Ripuliamolo!

Fonte: Scienza e Conoscenza

 

Anna De Mariani

Lo Studio di terapie complementari della dott.ssa Anna De Mariani biologa indirizzo biomedico specialista in Biochimica Clinica, ha lo scopo di accompagnare la Persona ad uno stato di salute globale basato sia sull’aspetto fisico-metabolico che psichico attraverso le più svariate conoscenze che vanno dalla biochimica alla medicina ortomolecolare, dalla biologia clinica alla medicina naturale alla nutrigenetica ed epigenetica con l’ausilio delle tecnologie biomediche con l’obiettivo di raggiungere uno stato di salute ottimale.