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Un nuovo test diagnostico avanzato: il microbiota. Il numero approssimativo di batteri che colonizzano l’intestino dell’essere umano è di 9×1013 ed è rappresentato nel colon da almeno 500 specie che stabiliscono un rapporto mutualistico con l’ospite. L’insieme di queste cellule costituisce il cosiddetto microbiota intestinale che è considerato da alcuni autori come un vero e proprio organo in grado di influenzare lo stato di salute dell’organismo. Agiscono infatti come barriera contro i patogeni, regolano l’assorbimento dei nutrienti, la produzione dell’energia e lo sviluppo del sistema immunitario. Benché la struttura della microflora possa essere soggetta a notevoli variazioni nel tempo, alcuni ceppi, pur in piccole quantità, rimangono talmente costanti nell’intestino di un individuo che questa composizione residuale, originaria della nascita, è stata utilizzata da alcuni ricercatori come una vera e propria impronta digitale in quanto praticamente immodificabile.

Per semplicità è possibile classificare le specie batteriche in probiotiche, patogene e pseudo-patogene le quali sono pericolose solo in determinate condizioni. E’ opportuno sottolineare che a fronte della loro importanza i batteri probiotici nel loro insieme difficilmente superano il 15 % del totale del microbiota (12 % bifidobatteri e 2-3 % i lattobacilli). Dall’altra parte è evidente che la quota restante è rappresentata da altre tipologie batteriche tra cui risaltano: Batteroides (25 %), Eubatteri (25 %), Fusobatteri (9 %) e Peptostreptocaceae (9 %). L’intestino rappresenta un ambiente idoneo per la loro crescita in quanto la lentezza del transito e l’abbondanza di residui alimentari ne agevolano la proliferazione. L’equilibrio del microbiota, detto anche eubiosi, è frutto di composizioni batteriche che si auto-limitano e che si confrontano con le altre specie presenti preservando un benefico stato fisiologico. D’altra parte un’alterazione qualitativa o quantitativa del microbiota, definita disbiosi, può essere causata da stress cronici di tipo psico-fisico, da un’alimentazione squilibrata oppure da fattori esogeni ed ambientali (Es: terapie antibiotiche).

Le funzioni svolte dalla microflora sono le seguenti:

  • Fermentazione della fibra, produzione di acidi grassi a catena corta
  • Assorbimento di zuccheri, nutrienti e minerali
  • Sintesi delle vitamine K, B1, B6, B9 e di arginina, glutatione, monossido di azoto e poliammine
  • Degradazione dei composti proteici con la seguente produzione di fenoli, indoli, ammoniaca, amminoacidi ed acidi grassi derivati (Es: isovalerato e isobutirrato)
  • Rinnovamento del sistema immunitario e delle cellule intestinali
  • Inibizione della crescita dei batteri patogeni e competizione con la flora putrefattiva

Il microbiota è importante anche nella regolazione del sistema immunitario in particolare per quanto riguarda l’instaurarsi della cosiddetta tolleranza immunitaria, cioè la capacità di discriminare tra ciò che è innocuo oppure potenzialmente pericoloso. Considerando il ruolo chiave di interfaccia tra l’ambiente e l’organismo, l’intestino contiene la maggior parte del sistema immunitario il quale è a sua volta modulato in positivo oppure in negativo dalla qualità della microflora. A proposito è stata osservata un’associazione tra squilibri della microflora e malattie infiammatorie intestinali (Es: rettocolite ulcerosa). Inoltre la disbiosi può modificare i legami intercellulari alla base della corretta struttura dello strato epiteliale della mucosa intestinale aumentando il grado di permeabilità intestinale. Tutto ciò a sua volta può agevolare la penetrazione di antigeni che scatenano l’attivazione della risposta infiammatoria intestinale provocando successivi danni alla mucosa e predisponendo l’organismo a disturbi di natura auto-immune. Infine le ricerche scientifiche più recenti hanno evidenziato anche un possibile collegamento tra la composizione del microbiota, lo stato infiammatorio ad esso collegato e la comparsa di obesità, sindromi metaboliche (Es: diabete), stati allergici, malattie cardiovascolari e disturbi del tono dell’umore.

Il sequenziamento di ultima generazione (NGS: Next Generation Sequencing) permette di disegnare una mappa approfondita dei gruppi batterici che costituiscono il microbiota, ovvero un quadro complessivo di come questi batteri interagiscono tra di loro e come si modificano in rapporto allo stato di salute o di malattia; fornisce una fotografia dell’intero ecosistema intestinale.

Il nuovo test diagnostico del microbiota rappresenta uno strumento d’avanguardia per valutare eventuali alterazioni a carico dei suoi componenti o sottoprodotti. L’aspetto innovativo di questo test rispetto alle tecniche adottate in precedenza è dovuta al fatto che consente di effettuare l’analisi in simultanea di un più ampio spettro di raggruppamenti batterici, condizione fondamentale per comprenderne la complessità fisiologica e funzionale, anche in rapporto allo stato di salute del soggetto.

Anna De Mariani

Lo Studio di terapie complementari della dott.ssa Anna De Mariani biologa indirizzo biomedico specialista in Biochimica Clinica, ha lo scopo di accompagnare la Persona ad uno stato di salute globale basato sia sull’aspetto fisico-metabolico che psichico attraverso le più svariate conoscenze che vanno dalla biochimica alla medicina ortomolecolare, dalla biologia clinica alla medicina naturale alla nutrigenetica ed epigenetica con l’ausilio delle tecnologie biomediche con l’obiettivo di raggiungere uno stato di salute ottimale.